Falesia La campana, arrampicare anche in inverno

Siamo a Rovereto ed è dicembre. La voglia di arrampicare non manca nemmeno in inverno e quindi scegliamo una bella falesia che ci hanno consigliato: La Campana, a Rovereto.

La palestra di roccia è esposta a sud-ovest, quindi le pareti sono baciate dal sole dalla tarda mattina al tramonto, verso le 16.

Dal centro storico ci spostiamo più in alto, verso il monumento La Campana dei Caduti, che è anche un bel punto di osservazione. Lungo la strada parcheggiamo l’auto e 30 secondi dopo siamo all’imbocco del sentiero che ci conduce nel bosco (dal centro di Rovereto verso la Campana dei Caduti, l’inizio del sentiero è poco visibile e si trova a sinistra).

Alla ricerca degli spiragli di sole tra gli alberi per scaldarci viso e mani, dopo circa 8-10 minuti di cammino troviamo a destra e sinistra già i primi settori: quello a destra è il più difficile e si compone di una parte bassa e una alta. Davvero scenografico.

Noi proseguiamo, diretti al settore A, con i tiri più semplici: un 5b, qualche 5c e gli altri dal 6a al 7b.

Arrivati alla nostra parete, continuiamo il nostro percorso in salita ai suoi piedi per arrivare ai tiri di riscaldo.

Qui sistemiamo zaini e giacconi e iniziamo con i due 5c all’estrema destra e il 6a in mezzo, Hello world. La maggior parte dei tiri sono brevi, questi e altri sono di 10 metri: in media le lunghezze variano dai 10 ai 25 metri.

Ci spostiamo leggermente più a sinistra, dove un 6b attira la mia attenzione: è BIG ed è un altro tiro di circa 10 metri con bulder iniziale e placca strapiombante alla fine. A te indovinare qual è la parte più dura (suggerimento: non è quello che sembra).

Poi proviamo un bellissimo 6c, che mette a dura prova equilibrio e forza, ma la spittatura dei tiri è davvero buona, quindi consiglio di provare anche vie che pensi non alla tua altezza.

Nel frattempo il sole cala: sono le 16 e abbiamo messo abbastanza alla prova il nostro fisico. Possiamo avviarci all’auto, lasciandoci alle spalle un tesoro che di certo torneremo a trovare. Ma prima gustiamoci il tramonto: un regalo così non si può tralasciare.

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