Elisio è un luogo ultraterreno, dove nelle concezioni religiose greche vivono gli uomini eletti. Omero lo identifica come uno spazio ai confini del mondo, dove per uno speciale privilegio sono ospitati gli eroi sottratti alla morte (le Isole dei Beati di cui narra Esiodo). Nell’Eneide di Virgilio Elisio è nell’Ade, in opposizione al Tartaro, eContinua a leggere “Via Elision: ai beati piacciono i diedri”
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Falesia di Barbarano, ma siamo sempre a Lumignano
Tiri storici, ben risistemati e dallo stile conosciuto: quello delle pareti di Lumignano. Siamo nella falesia di Barbarano, dove 29 tiri si sviluppano su una parete completamente al sole. La palestra di roccia è infatti esposta a sud ed è ideale soprattutto in inverno. La roccia è ottima e le pareti sono intarsiati di buchiContinua a leggere “Falesia di Barbarano, ma siamo sempre a Lumignano”
Superbaffelan minuto per minuto: cronaca di una cima annunciata
1 agosto 2020, via Superbaffelan. Percepisci i passi, l’avanzare, a ogni movimento della corda che struscia sulla roccia. Prosegue, su binari immaginari, scorre come sul letto il fiume. A volte scende, come una cascata. E poi tira e sale. Mi avverte che devo lasciarla andare.Guardi in alto il tuo compagno di cordata, non troppo altrimentiContinua a leggere “Superbaffelan minuto per minuto: cronaca di una cima annunciata”
Corretto. Ma grappa!
Il breve sentiero che porta al tiro era affollato di rovi e rami. Quando arrivammo alla base della parete, leggemmo corretto grappa: mi avvicinai alla roccia salendo per circa due metri tra sassi instabili, foglie e altri rovi, guardai verso l’alto e cercai la catena. Lì non riuscii a vederla e allora mi limitai aContinua a leggere “Corretto. Ma grappa!”
I passi della vita
Stiamo attraversando un prato cosparso di neve. Il sentiero pare battuto: già qualcuno lo ha percorso. E questo ci fa capire che possiamo continuare la nostra strada.
Freddo
La mia mano prende la rincorsa, il braccio è una leva: con forza e senza pensarci due volte conficco la punta della piccozza destra sulla lastra di ghiaccio. Non sente, provo ancora. Tiene, può sostenermi. Tocca alla sinistra.
Boulder all’aperto: le aree italiane dove sfogare la nostra passione – Nord Est
Stiamo attraversando un periodo particolare, che speriamo passi presto. Nel frattempo, dato che le palestre sono chiuse, perché non esplorare le aree italiane dedicate al bouldering? In Veneto possiamo fare boulder qui: nei Berici, in provincia di Vicenza, dove troviamo anche l’8B (Possibile), ad Avesa, nella zona di Verona, la roccia è calcare tufaceo, aContinua a leggere “Boulder all’aperto: le aree italiane dove sfogare la nostra passione – Nord Est”
Punto la cima bianca
I sensi si arricchiscono di esperienze.
In montagna ascolti storie, conosci leggende, in prosa o viventi. Le superfici variano e il tatto rivive nel freddo e nel calore, nel liscio e nel ruvido, nel dolore e nel riposo. Gli occhi raccolgono immagini indimenticabili e le immagazzinano nella mente, per poter rivivere quei momenti attraverso la memoria. Respiri l’aria, profumata di neve o di bosco. Assaggi il sudore che scende dalla fronte, il magnesio che si stacca dalle mani o la neve che rimbalza ai colpi della piccozza.
È solo una montagna, eppure c’è la vita.
La montagna ai tempi del coronavirus
La montagna al tempo del coronavirus diventa rifugio. No, non può essere: un rifugio la montagna lo è da sempre, e per vari motivi, dai più scontati ai più bizzarri. Come viene vista, allora, la montagna in questi tempi di allarmismo? Nessuno se ne preoccupa. Perché lì, il coronavirus, non arriverà mai. E non perContinua a leggere “La montagna ai tempi del coronavirus”
Giallo
Come il sole, come la luce, come il divano su cui ogni sera mi stendo e mi addormento. Avevo provato quel boulder due giorni prima e sono riuscita ad arrivare alla penultima presa, ma non ad arrivare al top. Nemmeno a sfiorarlo. L’ho solo guardato, trattenendo il fiato e prendendo la mira. Ma nulla, miContinua a leggere “Giallo”
E pensare che, guardando in alto…
Distendo il braccio sinistro, lo lascio cadere a penzoloni mentre con i piedi raggiungo due tacche che riescono a sorreggermi, meglio di prima, sopra quella che ora mi sembra immensità.