Ciao, oggi ti voglio raccontare la storia fantastica di un uomo molto coraggioso che si chiamava Bruno Detassis. Immagina un supereroe che invece di volare nel cielo, scalava le montagne più difficili del mondo!

Le montagne speciali del Brenta
Siamo nelle montagne del Trentino, un gruppo di montagne molto speciali chiamate Dolomiti del Brenta. Queste montagne erano fatte di una roccia grigia molto particolare, come se fossero dei giganteschi castelli!
Pensa che questa roccia era piena di piccoli buchi e incavi, proprio come quando fai i buchi nella sabbia al mare con le dita. Questi buchetti erano perfetti per le mani e i piedi degli scalatori – era come avere tanti piccoli gradini nascosti sulla montagna!
Bruno, il Re delle montagne
Bruno Detassis nacque a Trento nel 1910, quando i tuoi bisnonni erano ancora bambini come te! Quando aveva solo 23 anni – più o meno l’età dei tuoi genitori – divenne una guida alpina. Una guida alpina è come un maestro delle montagne che aiuta le persone a salire sui monti in sicurezza.
Ma Bruno non era una guida normale. Era così bravo a scalare che tutti lo chiamavano “il re del Brenta”! Immagina un re, ma senza una corona sulla testa, e invece di un castello aveva le montagne come suo regno!

Un arrampicatore molto speciale
Sai cosa rendeva Bruno così speciale? Lui scalava le montagne usando solo le sue mani e i suoi piedi, proprio come quando ti arrampichi sugli alberi del parco! Non usava quasi mai gli attrezzi che altri scalatori usavano per aiutarsi.
Quando Bruno non riusciva a passare un tratto difficile della montagna, sai cosa faceva? Prendeva una bella rincorsa e faceva un salto, come quando tu salti da una pietra all’altra attraversando un ruscello. Solo che lui lo faceva su pareti di roccia altissime!
Le avventure di Bruno
Nel 1934, quando Bruno aveva 24 anni, visse la sua avventura più incredibile. Insieme ai suoi amici Ulisse Battistata e Enrico Giordani (che bei nomi, vero?), salì sulla parete più difficile di tutto il Brenta: la parete nord-est della Brenta Alta!
L’anno dopo, nel 1935, Bruno e il suo amico Enrico scalarono un’altra montagna bellissima chiamata Crozzon di Brenta. La linea che salirono era elegante e bella e si chiama “la via delle Guide”.
Ma la cosa più difficile che Bruno fece mai fu nel 1937, quando aveva 27 anni. Insieme al suo amico Giorgio Graffer (che purtroppo morì giovane durante la guerra, come un eroe), scalò un pezzo di montagna così difficile che ancora oggi, dopo tanti anni, gli scalatori la definiscono tale!
Giorgio e Matteo, gli altri eroi
Giorgio Graffer era l’amico del cuore di Bruno. Era nato nel 1912 ed era fortissimo nell’arrampicata. Purtroppo, durante la Seconda Guerra Mondiale, Giorgio pilotava un aeroplano e morì combattendo nel cielo quando aveva solo 28 anni. Era un vero eroe, sia sulle montagne che nel cielo!
C’era anche un altro scalatore molto bravo che si chiamava Matteo Armani. Matteo era quello che gli adulti chiamano un “eroe sconosciuto” – significa che era bravissimo ma non tutti sapevano quanto fosse forte! La sua scalata più difficile fu su una montagna chiamata Croz dell’Altissimo, dove c’era un grande spigolo di roccia che sembrava il bordo di un libro gigante!

Bruno, il custode delle montagne
Sai che Bruno non smise mai di amare le sue montagne? Anche quando diventò anziano, continuò ad andarci sempre. Per molti anni fece il custode del rifugio Brentei, una casetta speciale in mezzo alle montagne dove gli scalatori possono dormire e mangiare. Era come essere il guardiano di un castello magico!
Bruno visse fino al 2008 – aveva 98 anni! Questo significa che per quasi un secolo ha scalato e amato le sue montagne. Tutti gli scalatori del mondo lo conoscevano e lo rispettavano, proprio come te rispetti i nonni.
Perché questa storia è importante?
La storia di Bruno ci insegna che con il coraggio, la passione e tanto allenamento, si possono fare cose incredibili! Bruno non aveva superpoteri, ma aveva qualcosa di ancora più forte: l’amore per quello che faceva e la determinazione di non arrendersi mai.
Le montagne che Bruno scalava erano come gigantesche palestre di roccia, e lui era l’atleta più bravo di tutti. Ma soprattutto, Bruno ci insegna che bisogna sempre rispettare la natura e scalare in modo pulito e bello, senza rovinare le montagne.
Ogni volta che vedrai le montagne, ricordati anche di Bruno Detassis, il re del Brenta, che con le sue mani coraggiose ha scritto storie incredibili sulla roccia grigia delle Dolomiti!

