
Non cercate nelle montagne un’impalcatura per arrampicare, cercate la loro anima.
(Julius Kugy)
via Magia d’autunno
Parete dell’aquila, Valsugana
Primi salitori: F. Leardi, A. Ferronato, G. Rebeschini nell’autunno del 1986 e variante “La gelateria di Puppi” F. Leardi e G. Tararan nel febbraio 1992.
“Prima via tracciata su questa parete, è stata aperta in più riprese dal basso. Supera delle placche molto tecniche nella prima parte, poi con un lungo traverso a destra evita i grandi strapiombi centrali e prosegue lungo un pilastro fino a un’ultima lunghezza particolarmente insidiosa e infestata dalla vegetazione. Roccia molto compatta e ben lavorata a gocce d’acqua.
È preferibile abbandonare la traversata originale poco dopo la metà, proseguendo più direttamente su belle placche, andando a sostare alla partenza della variante La gelateria di Puppi e continuando per questa.” [dalla guida sulla Valsugana di Ermes Bergamaschi]
DIFFICOLTÀ 7a+/b o A1/S2/II
DIFFICOLTÀ OBBLIGATORIA 6b
Esposizione: sud
LUNGHEZZA DISLIVELLO: 195m
Avvicinamento: 45 minuti / 1 ora in salita.
Ritorno: 15 minuti in salita e un’ora e 30 in discesa.

Via Ritorno dall’Oltretomba
Covolo di Butistone
Via aperta da A. Sperotto e L. Zulian il 16 ottobre 1983.
Difficoltà: grado massimo 6a+. Obbligatorio 5c. S1/S2 – S
Attenzione: i gradi sono degli anni ’80!
Esposizione: sud-ovest (il sole arriva in tarda mattinata).
I tiri sono 7 e poi è possibile calarsi in doppia, ma per chi vuole procedere, si fa sosta sulla rete paramassi e poi si prosegue a sinistra nel bosco per poi scendere lungo il solito ripido sentiero a tornanti.
Riporto il testo della guida Valsugana di Bergamaschi:
“Un’altra perla della parete […]. Attualmente la via è attrezzata a fix, ma non bisogna dimenticare l’audacia dei primi salitoti che hanno aperto dal basso con mezzi tradizionali affrontando grossi rischi.”
Avvicinamento: 30 secondi dall’auto.
Ritorno: circa 40 minuti in discesa (oppure con calate).

Via Qoyaanisqatsi
San Vito di Arsiè
Via aperta da D. Lira e F. Lorenzin il 5 novembre del 1984.
Difficoltà: grado massimo 6b. Obbligatorio 6b. S2 – S
Attenzione: i gradi sono degli anni ’80!
I tiri sono 6 e poi è possibile calarsi in doppia, ma per chi vuole procedere, ci sono altri 3 bei tiri, l’ultimo con parete leggermente strapiombante (non facile) con cui si arriva all’ultima sosta per poi imboccare il sentiero di discesa.
Riporto il testo della guida Valsugana:
“Bella salita con difficoltà contenute ma piuttosto continue, mai banale e che a volte richiede un’ottima tecnica per superare alcuni passaggi su appoggi e appigli minimi. Spettacolare ed esposto il tiro del traverso!”
L’attacco è appena a destra della via Battaglia.
Avvicinamento: 10 minuti.
Ritorno: 30/35 minuti in discesa (oppure con calate).

Via Crisalide
San Vito di Arsiè
Via completamente riattrezzata a fix da 10, bastano 11 rinvii e corda singola da 70. Calate attrezzate.
Difficoltà: 6b, 6b+, 6c+, 7a. Obbligatorio 6b.
Attenzione: i gradi sono degli anni ’80!
I tiri sono 5 se poi si sceglie di scendere con calate in doppia. Se si vuole scendere per il sentiero, c’è un altro tiro da fare, anche questo di minimo 6b.
Via aperta da Fabrizio Lorenzin nel 1985. Dalla guida vecchia del Lira: “Arrampicata molto bella sugli stupendi muri centrali delle placche d’Arsié. L’arrampicata è tecnica e a tratti poco evidente, per questo resiste ancora ai tentativi on-sight!”.
Prima rotpunkt E.Dal Mut nel 1987.
Avvicinamento: 10 minuti.
Ritorno: 30/35 minuti in discesa (oppure con calate).

Via X sempre X
Monte Pubel
Difficoltà: 7a+ (obbligatorio 6a+)
Sviluppo 285 m
Ultimata nel febbraio del 2018, aperta in più riprese dal basso da: Francesco Leardi – C.A.A.I. Gruppo Orientale Coadiuvato da: Francesco Moscato – C.A.I. Padova Giacomo Bergamin – C.A.I. Cittadella Valerio Ranzato – C.A.I. Camposampiero
L1: 6a+ 25 m, L2: 6a 25 m, L3: 6a+ 40 m, L4: 6c 30 m, L5: 6c+ 30 m, L6: 7a+ 30 m, L7: 4a 20 m, L8: 6a 25 m, L9: 5c 35 m, L10: 6a+ 30 m.
Prima libera: Mauro Florit C.A.A.I. Gruppo Orientale
Avvicinamento: 30/35 minuti in discesa.
Ritorno: 20 minuti in salita.

Via Il Fantasma della Mente
Monte Cornone
Nuova via sportiva aperta nel gennaio 2023 da Francesco Leardi, Mauro Florit, Jimmy Rizzo e Fausto Maragno sulla bella parete del Monte Cornone esposta in pieno sole.
L’itinerario presenta 10 lunghezze.
Difficoltà: 6a+ obbligatorio e A0 (in libera difficoltà fino al 7a).
Sviluppo: circa 240 m.
L’avvicinamento è di circa 20/30 minuti e il ritorno di un’ora, invece di 40 minuti, se si sceglie di proseguire fino alle croce (se ti è possibile, fallo: qualcuno mi ha detto che alla cima si deve sempre arrivare!).
Come accennato, la via è ben protetta a fix e ha soste attrezzate.
Su 8 tiri l’arrampicata è continua per un’esperienza interessante con diversi passi su cui divertirsi.
Se la riporto qui, è perché la consiglio ovviamente. Complimenti agli apritori!

Via X Alvise
Parete di Enego – Valsugana
Questo itinerario sale sul settore sinistro della parete di Enego. La roccia è molto buona, a parte il primo tiro a cui è bene prestare una maggiore attenzione. Il tiro delle canne (vedi foto) è caratteristico, richiede arrampicata tecnica e di forza. Sono necessari 14-15 rinvii e cordini. Meglio usare le mezze corde. La via è protetta a fix, quindi sportiva. Il sole c’è dalla mattina al primo pomeriggio.
Questa via è stata aperta dal basso in più riprese dalle cordate Matteo Burato, Giovanni Florit, Simone Rasia e Giulia Vivianetti.
L’itinerario è stato chiodato in memoria di Alvise Ravazzolo, scomparso nell’agosto del 2012 ai piedi della Torre del Lago per la caduta di un sasso che l’ha colpito alla testa.
L’avvicinamento è di circa 20 minuti dal parcheggio e il ritorno da Enego lungo il sentiero è di circa mezzora.
La difficoltà obbligatoria è di 5b/A1 (A1 significa che la progressione è più impegnativa rispetto l’A0 – grado base dell’arrampicata in artificiale – quindi le protezioni sono più distanziate o in alcuni tratti è necessario integrare con facilità). La difficoltà della via è data 6b/c / A0/A1.
L’apertura della via è raccontata in questo articolo di Planetmountain da Matteo Burato.

Via delle Attraversate
Parete del Covolo di Butistone
È stata aperta in solitaria da Umberto Marampon nel 1980.
Si sviluppa su 250 metri per 8 lunghezze.
Difficoltà 6a+ o A0 – S2 – S.
“Via storica dalla logica impeccabile che con una serie di traversi obliqui vince i punti più deboli della parete. L’arrampicata è molto varia e divertente, e pur non essendo molto sostenuta, presenta alcuni passaggi da non sottovalutare.” [dalla guida “Valsugana e Canal del Brenta” di Ermes Bergamaschi]
Accesso: lungo la Statale della Valsugana in direzione Trento, dopo il paese di Cismòn del Grappa, parcheggiare nella piazzola sulla destra appena prima dello svincolo per Arsiè e Fiera di Primiero. Seguire per alcuni metri la vecchia strada dietro il paramassi e raggiungere l’inizio del diedro, nome alla base.
L’avvicinamento è di due minuti, il rientro è di circa mezzora. La via è esposta a sud-ovest quindi è scalabile anche in inverno, meglio dalla tarda mattinata.
La roccia è davvero ottima e la via, oltre a presentare il nome all’attacco, si individua facilmente perché segnata con i bolli gialli.

Via Diedro dei Garofani
Parete del Covolo di Butistone
Primi salitori: C. Zonta e F. Gessi nel 1976. Difficoltà: 6b; obbl. 5c e A1; S1/S2.
Materiale: 15 rinvii; eventualmente friend 2-3-4 per proteggere alcuni passi (ma non necessari).
“Una delle vie più vecchie della valle, sale per intero l’evidente diedro-fessura che incide totalmente il settore sinistro della parete. La scalata, tecnica e atletica, è entusiasmante e su roccia ottima. Attacco come per la
Attraversate, risalire il diedrino poi
leggermente a sinistra fino a prendere l’evidente fessura (nome alla base).”
Accesso: lungo la Statale della Valsugana in direzione Trento, dopo il paese di Cismòn del Grappa, parcheggiare nella piazzola sulla destra appena prima dello svincolo per Arsiè e Fiera di Primiero. Seguire per alcuni metri la vecchia strada dietro il paramassi e raggiungere l’inizio del diedro, nome alla base.
Salita: 1) 40 m; 5b e 5c; al chiodo con cordino piegare a sinistra e seguire la fessura. 2) 25 m; 6a continuo. 3) 20 m; 6a e 6b+ la pancia chiave. 4) 30 m; 6a+. 5) 30 m; 5a e vegetazione (tiro sporco e facoltativo).
L’avvicinamento è di due minuti, il rientro è di circa mezzora. La via è percorribile anche in inverno (meglio se con il sole, la mattina).
Una bellissima arrampicata su diedro con roccia ottima: l’allenamento perfetto per questo stile di scalata!

