
Chi più alto sale, più lontano vede; chi più lontano vede, più a lungo sogna.
(Walter Bonatti)
via Il richiamo di Penna Bianca
Sojo Bostel
Aperta da Tranquillo Balasso e Stelvio Frigo il 18 maggio 2015.
“Via molto bella, logica, su roccia solida, offre un’arrampicata varia e di un certo impegno. L’itinerario si trova a destra del grande spigolo-pilastro arrotondato del settore centrale della parete sud del Sojo Bostel.
Il richiamo di Penna Bianca sale una cinquantina di metri a destra della via “La Tosta-ta del Bostel” e a un centinaio di metri a sinistra della “via dei Corvi”.
L’itinerario merita di essere ripetuto per la qualità della roccia, la bella arrampicata che offre e per l’esposizione completa a sud che ne favorisce l’ascensione durante tutto il periodo dell’anno, quasi da preferire nei mesi invernali visto anche il breve e semplice accesso. Da evitare la salita nei caldi giorni d’estate.” [dalla relazione]
Difficoltà massime per tiro di corda: 1° 5c – 2° 6a+ – 3° 6b+ – 4° 6b – 5° 6c e 7b – 6° 5b – 7°5a – 8° 6a+ – 9° 6b – 10° 8a+.
In alternativa al tiro di 8a+, a destra della penultima sosta è possibile percorrere qualche metro a destra su cengia erbosa e finire con l’ultimo tiro della via Fuori di linea con un passo di 6c.
Avvicinamento: 10 minuti in salita.
Ritorno: 30 minuti in discesa.

Via La Tosta-ta del Bostel
Bostel, Sojo Alto
Aperta il 25 novembre del 2014 da Tranquillo Balasso e Erminio Xodo, la via La tosta-ta del Bostel (il nome deriva dal fatto che se salita in estate, data l’esposizione a sud, al completo sole, si rischia di rimanere tostati) sale per 10 lunghezze (una sosta nella parte alta è evitabile nell’ottavo tiro) su una roccia ottima nella maggior parte dei tiri.
“Molto bella logica e impegnativa via, che sale il grande spigolo-pilastro arrotondato nel settore centrale della parete sud del Sojo Bostel. La Tosta-ta del Bostel sale con dirittura e logica il grande ed evidente pilastro posto tra la via dei Cimbri a sinistra e il Richiamo di Penna Bianca a destra.” [Gruppo Rocciatori Casarotto]
I passi di azzero scritti nella relazione sono stati gradati il primo 7b e il secondo 7a: sono due tetti marcati da superare.
La via è comunque tosta in tutte le sue lunghezze, che salvo 3 tiri di IV, V e VI, presentano passi di 6b e 6c, oltre ai 7a e 7b citati sopra.
I tiri sono brevi, ma intensi. Meritevole soprattutto il terzo tiro con un diedro e un traverso in cui l’equilibrio è particolarmente essenziale.
La chiodatura è mista artigianale. Servono 12 rinvii, qualche friend anche se non necessari.
Consigliata!
Allego qui sotto la relazione del Gruppo Rocciatori Casarotto che trovo la più corretta.

Via Disequilibrio
Bostel, Sojo Alto
Aperta il 21 dicembre del 2018 da Tranquillo Balasso e Stelvio Frigo, la via Disequilibrio si sviluppa in circa 150 metri con 6 lunghezze (ho tolto le soste evitabili).
La via si trova sul Sojo Bostel (Pilastro dei Dàmari, parete sud-est), la roccia è da buona a ottima: come spesso accade nelle vie delle Piccole Dolomiti, meglio bussare la roccia soprattutto in alcuni tratti, ma io ho trovato questa salita sicura (è ben protetta da chiodi, cordoni e fix anche nelle soste) e molto bella, soprattutto nel secondo tiro (la relazione dice “molto particolare e caratteristica la “Trivèa” sul secondo tiro di corda”, dove l’equilibrio è davvero indispensabile), nel quarto e nel quinto dove si devono superare brevi strapiombi non troppo difficili.
Fantastico anche il breve tratto di 6c nell’ultimo tiro, dove dalla sosta si nota subito il muro verticale dove devi cercare gli appoggi per i piedi così da superare la pancia (nella foto di fianco, dietro di me si vede la breve parete verticale).
Ma non voglio svelare altro: una via da salire assolutamente!
La si può salire tranquillamente in 3 ore al massimo (peccato sia così breve!).
Allego qui sotto la relazione del Gruppo Rocciatori Casarotto che trovo la più corretta.

Via Andata e ritorno
Sojo Bostel
La via è stata aperta da Tranquillo Balasso e Stelvio Frigo il 22 febbraio 2019.
La via Andata e ritorno sale il Pilastro dèa Klàusa a est del Sojo Bostel, attacca e sale circa trenta metri a destra di “…e ti tirano le pietre”.
La roccia non è sempre buona, ma la via è interessante, con un tiro a zig zag sulla parte alta dove è consigliato l’uso dei cordini. Il diedro finale è duro (azzerabile) ma è davvero fantastico, come il tiro che ho accennato sopra.
Si arrampica su ogni tiro. L’avvicinamento dura circa 10 minuto e il ritorno una ventina di minuti.
Le difficoltà vanno dal 4° al 5° due passi di 6° e un passo di A0 nel tiro finale, facilmente azzerabile*. Si può evitare il tiro finale con una variante facile a destra “la fuga del conejo” difficoltà 4°.
*A mio parere è difficile anche da azzerare per uno che fa il V/VI grado, ma non è impossibile. Mal che vada c’è l’uscita del coniglio, ma io consiglio l’originale!
Grazie delle informazioni al Gruppo Rocciatori Casarotto.

Via Oliunid
SOJO BOSTEL
È una via aperta da Tranquillo Balasso e Erminio Xodo il 15 ottobre 2018.
La via Oliunìd sale al centro (sud) del pilastro dei Dàmari, a est della parete del Sojo Bostel. Il sole c’è sempre, quindi è ideale da scalare anche in inverno.
È una via alpinistica molto bella, dove non si smette mai di arrampicare: qui incontri placca, strapiombi e traversi. È ben protetta, soste comprese. Qui non ci si annoia: la roccia è molto buona, anche se a volte può non apparire così. Ma fidati, è da provare!
L1 V; L2 IV+ ; L3 V+ ; L4 VI- un passo; L5 VI- un passo; L6 VII- un passo; L7 IV+; L8 V+ un passo. Difficoltà massima obbligatoria V.
Grazie delle informazioni a Gruppo Rocciatori Renato Casarotto.

Via Divieto di caccia
SOJO BOSTEL
È una via aperta da Tranquillo Balasso e Ivan Dal Corno il 17 giugno 2021.
“Via divertente, logica e su roccia solida, offre un’arrampicata di soddisfazione. L’itinerario si trova all’estremità sinistra della parete sud del Sojo Bostel e cento metri a destra della via Premiata Forneria. La via inizia a sinistra della parete color ocra ben visibile dal piccolo parcheggio dove si lascia l’auto.
L’itinerario merita di essere ripetuto per la qualità della roccia, la bella arrampicata che offre e per l’esposizione completa a sud che ne favorisce l’ascensione durante tutto il periodo dell’anno. E’ da preferire nei mesi invernali visto il semplice accesso e la discesa altrettanto breve e comoda.”
Le difficoltà massima per tiro di corda:
1^ VI°+(un passo); 2^ VI°+/VII°- (un passo); 3^ V°(un passo); 4^ IV°; 5^ II°; 6^ VII°(un passo); 7^ VI°(un passo); 8^ V°; 9^ II°.
Difficoltà massima obbligatoria V+. (I passi più difficili sono facilmente azzerabili).
Grazie delle informazioni a Gruppo Rocciatori Renato Casarotto.

