
se la montagna ti sceglie e tu scegli lei
Via Qoyaanisqatsi
San Vito di Arsiè
Via aperta da D. Lira e F. Lorenzin il 5 novembre del 1984.
Difficoltà: grado massimo 6b. Obbligatorio 6b. S2 – S
Attenzione: i gradi sono degli anni ’80!
I tiri sono 6 e poi è possibile calarsi in doppia, ma per chi vuole procedere, ci sono altri 3 bei tiri, l’ultimo con parete leggermente strapiombante (non facile) con cui si arriva all’ultima sosta per poi imboccare il sentiero di discesa.
Riporto il testo della guida Valsugana:
“Bella salita con difficoltà contenute ma piuttosto continue, mai banale e che a volte richiede un’ottima tecnica per superare alcuni passaggi su appoggi e appigli minimi. Spettacolare ed esposto il tiro del traverso!”
L’attacco è appena a destra della via Battaglia.
Avvicinamento: 10 minuti.
Ritorno: 30/35 minuti in discesa (oppure con calate).

Via Crisalide
San Vito di Arsiè
Via completamente riattrezzata a fix da 10, bastano 11 rinvii e corda singola da 70. Calate attrezzate.
Difficoltà: 6b, 6b+, 6c+, 7a. Obbligatorio 6b.
Attenzione: i gradi sono degli anni ’80!
I tiri sono 5 se poi si sceglie di scendere con calate in doppia. Se si vuole scendere per il sentiero, c’è un altro tiro da fare, anche questo di minimo 6b.
Via aperta da Fabrizio Lorenzin nel 1985. Dalla guida vecchia del Lira: “Arrampicata molto bella sugli stupendi muri centrali delle placche d’Arsié. L’arrampicata è tecnica e a tratti poco evidente, per questo resiste ancora ai tentativi on-sight!”.
Prima rotpunkt E.Dal Mut nel 1987.
Avvicinamento: 10 minuti.
Ritorno: 30/35 minuti in discesa (oppure con calate).

Via X sempre X
Monte Pubel
Difficoltà: 7a+ (obbligatorio 6a+)
Sviluppo 285 m
Ultimata nel febbraio del 2018, aperta in più riprese dal basso da: Francesco Leardi – C.A.A.I. Gruppo Orientale Coadiuvato da: Francesco Moscato – C.A.I. Padova Giacomo Bergamin – C.A.I. Cittadella Valerio Ranzato – C.A.I. Camposampiero
L1: 6a+ 25 m, L2: 6a 25 m, L3: 6a+ 40 m, L4: 6c 30 m, L5: 6c+ 30 m, L6: 7a+ 30 m, L7: 4a 20 m, L8: 6a 25 m, L9: 5c 35 m, L10: 6a+ 30 m.
Prima libera: Mauro Florit C.A.A.I. Gruppo Orientale
Avvicinamento: 30/35 minuti in discesa.
Ritorno: 20 minuti in salita.

Via Il Fantasma della Mente
Monte Cornone
Nuova via sportiva aperta nel gennaio 2023 da Francesco Leardi, Mauro Florit, Jimmy Rizzo e Fausto Maragno sulla bella parete del Monte Cornone esposta in pieno sole.
L’itinerario presenta 10 lunghezze.
Difficoltà: 6a+ obbligatorio e A0 (in libera difficoltà fino al 7a).
Sviluppo: circa 240 m.
L’avvicinamento è di circa 20/30 minuti e il ritorno di un’ora, invece di 40 minuti, se si sceglie di proseguire fino alle croce (se ti è possibile, fallo: qualcuno mi ha detto che alla cima si deve sempre arrivare!).
Come accennato, la via è ben protetta a fix e ha soste attrezzate.
Su 8 tiri l’arrampicata è continua per un’esperienza interessante con diversi passi su cui divertirsi.
Se la riporto qui, è perché la consiglio ovviamente. Complimenti agli apritori!

Via Brunello Sommadossi
Monte Colodri – Parete Est
Siamo nella Valle del Sarca, un luogo da sogno per gli arrampicatori e molto ambito soprattutto negli anni ’70, con le classiche linee su fessure e diedri o le vie estreme per l’arrampicata artificiale e libera.
La via Brunello Sommadossi è stata una tra le prime a essere aperte sulla Parete Est, chiodata dai fratelli Ugo e Mario Ischia il 12 settembre 1975.
La via ha una roccia fantastica, si arrampica su tutti i tiri, con alcuni tratti lucidi, ma comunque vale la pena percorrerla, davvero! L’itinerario è esposto a est quindi nelle soleggiate giornate invernali è percorribile dalla mattina presto).
L’arrampicata è in prevalenza tecnica con gradi facili e medi: la difficoltà è infatti VII/VI+, A0 (VI obbligatorio).
Le lunghezze sono 11, lo sviluppo è di 300 metri e la via è ben attrezzata con fix e chiodi (alcuni tratti più semplici non sono protetti ma sono facili da integrare con friend: infatti è meglio portarsene una serie). Le soste sono sicure e comode, attrezzate con anelloni cementati o da attrezzare su piante. Noi l’abbiamo salita in 4 ore e mezza.
L’avvicinamento è di circa 10 minuti su piano e la discesa è di circa 40 minuti, con ferrata semplice nel mezzo del sentiero di ritorno (il sentiero è segnato dalla tradizionale fascia bianca e rossa).
Da consigliare? Certo che sì!

Via X Alvise
Parete di Enego – Valsugana
Questo itinerario sale sul settore sinistro della parete di Enego. La roccia è molto buona, a parte il primo tiro a cui è bene prestare una maggiore attenzione. Il tiro delle canne (vedi foto) è caratteristico, richiede arrampicata tecnica e di forza. Sono necessari 14-15 rinvii e cordini. Meglio usare le mezze corde. La via è protetta a fix, quindi sportiva. Il sole c’è dalla mattina al primo pomeriggio.
Questa via è stata aperta dal basso in più riprese dalle cordate Matteo Burato, Giovanni Florit, Simone Rasia e Giulia Vivianetti.
L’itinerario è stato chiodato in memoria di Alvise Ravazzolo, scomparso nell’agosto del 2012 ai piedi della Torre del Lago per la caduta di un sasso che l’ha colpito alla testa.
L’avvicinamento è di circa 20 minuti dal parcheggio e il ritorno da Enego lungo il sentiero è di circa mezzora.
La difficoltà obbligatoria è di 5b/A1 (A1 significa che la progressione è più impegnativa rispetto l’A0 – grado base dell’arrampicata in artificiale – quindi le protezioni sono più distanziate o in alcuni tratti è necessario integrare con facilità). La difficoltà della via è data 6b/c / A0/A1.
L’apertura della via è raccontata in questo articolo di Planetmountain da Matteo Burato.

Via delle Attraversate
Parete del Covolo di Butistone
È stata aperta in solitaria da Umberto Marampon nel 1980.
Si sviluppa su 250 metri per 8 lunghezze.
Difficoltà 6a+ o A0 – S2 – S.
“Via storica dalla logica impeccabile che con una serie di traversi obliqui vince i punti più deboli della parete. L’arrampicata è molto varia e divertente, e pur non essendo molto sostenuta, presenta alcuni passaggi da non sottovalutare.” [dalla guida “Valsugana e Canal del Brenta” di Ermes Bergamaschi]
Accesso: lungo la Statale della Valsugana in direzione Trento, dopo il paese di Cismòn del Grappa, parcheggiare nella piazzola sulla destra appena prima dello svincolo per Arsiè e Fiera di Primiero. Seguire per alcuni metri la vecchia strada dietro il paramassi e raggiungere l’inizio del diedro, nome alla base.
L’avvicinamento è di due minuti, il rientro è di circa mezzora. La via è esposta a sud-ovest quindi è scalabile anche in inverno, meglio dalla tarda mattinata.
La roccia è davvero ottima e la via, oltre a presentare il nome all’attacco, si individua facilmente perché segnata con i bolli gialli.

Via Diedro dei Garofani
Parete del Covolo di Butistone
Primi salitori: C. Zonta e F. Gessi nel 1976. Difficoltà: 6b; obbl. 5c e A1; S1/S2.
Materiale: 15 rinvii; eventualmente friend 2-3-4 per proteggere alcuni passi (ma non necessari).
“Una delle vie più vecchie della valle, sale per intero l’evidente diedro-fessura che incide totalmente il settore sinistro della parete. La scalata, tecnica e atletica, è entusiasmante e su roccia ottima. Attacco come per la
Attraversate, risalire il diedrino poi
leggermente a sinistra fino a prendere l’evidente fessura (nome alla base).”
Accesso: lungo la Statale della Valsugana in direzione Trento, dopo il paese di Cismòn del Grappa, parcheggiare nella piazzola sulla destra appena prima dello svincolo per Arsiè e Fiera di Primiero. Seguire per alcuni metri la vecchia strada dietro il paramassi e raggiungere l’inizio del diedro, nome alla base.
Salita: 1) 40 m; 5b e 5c; al chiodo con cordino piegare a sinistra e seguire la fessura. 2) 25 m; 6a continuo. 3) 20 m; 6a e 6b+ la pancia chiave. 4) 30 m; 6a+. 5) 30 m; 5a e vegetazione (tiro sporco e facoltativo).
L’avvicinamento è di due minuti, il rientro è di circa mezzora. La via è percorribile anche in inverno (meglio se con il sole, la mattina).
Una bellissima arrampicata su diedro con roccia ottima: l’allenamento perfetto per questo stile di scalata!

Via Fuori rotta
Sojo dei Corvi – Tonezza
Aperta da Tranquillo Balasso e Erminio Xodo il 27 luglio 2018, questa bellissima via sulla parete esposta a sud-ovest del Sojo dei Corvi, nell’Altopiano di Tonezza, ha un’arrampicata varia e la roccia è molto buona, tranne in alcuni tratti in cui si presenta friabile, ma prese e appoggi buoni ci sono sempre.
Dal parcheggio del camping Amabile l’attacco si raggiunge in 15 minuti, il ritorno è di circa 10 minuti.
“Difficoltà massime presenti lungo i tiri di corda: L1 VI un passo, L2 V+ un passo, L3 V un passo, L4 VII, L5 VI+ (il primo tratto da salire con circospezione), L6 VI- un passo, L7 VII (primi metri) e VII+ ultimi metri, L8 in partenza passo di VIII (o facile A0) poi VI+, L9 V+ un passo, L10 4+ . Difficoltà massima obbligatoria VI.“
Via molto consigliata!

Via Elision
Parete di Padaro
Aperta da Heinz Grill e Uli Grooten,
il 5 Settembre 2007, la via Elision ha un avvicinamento di 10 minuti e un rientro in corda doppia di un’ora, oppure lungo il bel sentiero nel bosco e in salita lungo la strada di circa un’ora e trenta.
Protagonista della via è un affascinante diedro di 70 metri, oltre agli altri, ai camini e alle fessure in Dülfer.
“Il punto chiave si trova sul sesto tiro con una spaccata delicata, che non è possibile fare in artificiale. La sicurezza è buona con tante clessidre e anche con spit, ciononostante ci sono passaggi lunghi in libera. L’arrampicata è sempre elegante e non faticosa, perché la parete non offre strapiombi o tiri sostenuti. È consigliata un’ esperienza alpinistica.” [Fonte: http://www.arrampicata-arco.com/via-elision.html%5D
29 spit, 25 cordini in clessidre intermedi, 20 spit sulle soste.
Difficoltà: VI, V+, V, quattro passaggi VI+
Consigliatissima non solo per l’itinerario, ma anche per la splendida roccia.

Via La Tosta-ta del Bostel
Bostel, Sojo Alto
Aperta il 25 novembre del 2014 da Tranquillo Balasso e Erminio Xodo, la via La tosta-ta del Bostel (il nome deriva dal fatto che se salita in estate, data l’esposizione a sud, al completo sole, si rischia di rimanere tostati) sale per 10 lunghezze (una sosta nella parte alta è evitabile nell’ottavo tiro) su una roccia ottima nella maggior parte dei tiri.
“Molto bella logica e impegnativa via, che sale il grande spigolo-pilastro arrotondato nel settore centrale della parete sud del Sojo Bostel. La Tosta-ta del Bostel sale con dirittura e logica il grande ed evidente pilastro posto tra la via dei Cimbri a sinistra e il Richiamo di Penna Bianca a destra.” [Gruppo Rocciatori Casarotto]
I passi di azzero scritti nella relazione sono stati gradati il primo 7b e il secondo 7a: sono due tetti marcati da superare.
La via è comunque tosta in tutte le sue lunghezze, che salvo 3 tiri di IV, V e VI, presentano passi di 6b e 6c, oltre ai 7a e 7b citati sopra.
I tiri sono brevi, ma intensi. Meritevole soprattutto il terzo tiro con un diedro e un traverso in cui l’equilibrio è particolarmente essenziale.
La chiodatura è mista artigianale. Servono 12 rinvii, qualche friend anche se non necessari.
Consigliata!
Allego qui sotto la relazione del Gruppo Rocciatori Casarotto che trovo la più corretta.

Via Disequilibrio
Bostel, Sojo Alto
Aperta il 21 dicembre del 2018 da Tranquillo Balasso e Stelvio Frigo, la via Disequilibrio si sviluppa in circa 150 metri con 6 lunghezze (ho tolto le soste evitabili).
La via si trova sul Sojo Bostel (Pilastro dei Dàmari, parete sud-est), la roccia è da buona a ottima: come spesso accade nelle vie delle Piccole Dolomiti, meglio bussare la roccia soprattutto in alcuni tratti, ma io ho trovato questa salita sicura (è ben protetta da chiodi, cordoni e fix anche nelle soste) e molto bella, soprattutto nel secondo tiro (la relazione dice “molto particolare e caratteristica la “Trivèa” sul secondo tiro di corda”, dove l’equilibrio è davvero indispensabile), nel quarto e nel quinto dove si devono superare brevi strapiombi non troppo difficili.
Fantastico anche il breve tratto di 6c nell’ultimo tiro, dove dalla sosta si nota subito il muro verticale dove devi cercare gli appoggi per i piedi così da superare la pancia (nella foto di fianco, dietro di me si vede la breve parete verticale).
Ma non voglio svelare altro: una via da salire assolutamente!
La si può salire tranquillamente in 3 ore al massimo (peccato sia così breve!).
Allego qui sotto la relazione del Gruppo Rocciatori Casarotto che trovo la più corretta.

Via Signor Kapriz
Monte Cengio
In novembre 2022 è nata una nuova via di chiodi e fix sulla bastionata orientale del Monte Cengio!
Ha uno sviluppo di 200 metri in 6 lunghezze. La difficoltà massima è di 6b+ (6a+ obbligatorio /A0).
La roccia è ottima e l’esposizione è a est. Sono necessari 16 rinvii e NDA.
Tutte le soste sono attrezzate su 2 fix con anello di calata.
Gli apritosi sono Fausto Carollo, Elena Girardi e Mario Schiro.
L’avvicinamento dal parcheggio del Granatiere è di 20-25 minuti e il ritorno di circa 10.
Una via consigliatissima!

Via alpinistica La macchia bianca
Monte Cengio
La via è una delle prime a essere stata aperta nella parete centrale del Monte Cengio da Franco Zuccollo e Renato Borgo il 5 agosto del 1980. Sono stati poi nel 2020 Luca Meneghini e Davide Frizzo a risistemarla.
La via si sviluppa per 100 metri in 4 lunghezze e la roccia è ottima (non farti ingannare dal primo tiro). È esposta a sud e la chiodatura è mista. L’ultimo tiro, un luna park per gli arrampicatori, presenta un tratto con una particolare conformazione a cane e buchi, insolita per il Cengio e fantastica da arrampicare (peccato che il tiro sia breve, ma ne vale la pena).
L’avvicinamento è di 15 minuti e il rientro di 10: la via è riconoscibile dalla macchia bianca in alto, che le dà il nome, ben visibile sotto un piccolo tetto. L’attacco è lo stesso della Millesima, dopo la via Prima e prima di Banshee, Giancarlo Milan e I tre cani.

Via alpinistica dei 4 Gatti
Monte Cengio
“Un grande esempio di audacia dei primi salitori” (dalla guida Val d’Astico Verticale), questa via è stata aperta in arrampicata artificiale e oggi è possibile arrampicarla in libera.
La via è stata aperta da Riccardo Dal Balcon, Gippo Meneghini e Franco Zuccollo il 12 aprile 1982, richiodata e sistemata da Gaetano Ruaro e Flavio Menegozzo nel 2019.
Servono 15 rinvii e friend piccoli e medi (noi non ne abbiamo comunque usati perché la via è ben protetta).
L’avvicinamento è di 15 minuti e il rientro di 10.

Via alpinistica Shine on you Crazy Diamond
Monte Cengio
Tra le vie più belle del Monte Cengio, Shine on you Crazy Diamond è tra le le mie preferite. La roccia è ottima e i tiri non superano il settimo di difficoltà, con alcuni passaggi da non sottovalutare come il traverso da avambracci ghisati. Merita assolutamente almeno una salita.
“La via sale inizialmente per i primi tre tiri di corda la parete sud-est del Pilastro Occidentale, poi con un lungo e particolare traverso si porta sulla parete sud-ovest. Con il tiro successivo si sale prima verticalmente poi in obliquo verso sinistra alla base della bella placconata rivolta a sud. Con altri due tiri di corda molto belli, si è sulla sommità di un piccolo torrione.
L’itinerario è ben chiodato: chiodi normali e alcuni spit lungo i tiri di corda, qualche chiodo e spit alle soste; portare comunque per ogni evenienza dei friends medi e qualche chiodo.
La difficoltà massima obbligatoria è VI e A0 . Fatta tutta in arrampicata libera la via presenta un passo diVII+, alcuni passi di VII, il resto dal IV al VI.” [Fonte: Gruppo Rocciatori Casarotto]
La via è stata aperta da Guido Casarotto – Tranquillo Balasso – Erminio Xodo il 12 dicembre 2013.
Servono 15 rinvii e uno o due friend medi, ma non sono necessari.
L’avvicinamento è di 20 minuti e il rientro di 10-15.

Via alpinistica Giancarlo Milan
Monte Cengio
Con chiodatura mista artigianale questa via alpinistica sul Monte Cengio si sviluppa su 5 lunghezze in 140 metri nella fantastica parete illuminata dal sole da mattina a sera.
La via è stata aperta da Piero Moretti e Tranquillo Balasso in ricordo di Giancarlo Milan.
Se vuoi saperne di più, leggi qui l’articolo.
Restaurata da Balasso ed E. Xodo, ripulita da Balasso e F. Stefani, questa via è un mix tra placca, strapiombo e diedro: la roccia è buona ed è un piacere scalarla, dal primo all’ultimo tiro.
Servono 15 rinvii e uno o due friend medi, ma non sono necessari. La difficoltà sta nei due passi di VII, ma il grado obbligatorio è il VI.
L’avvicinamento è di 15 minuti e il rientro di 10.

Via alpinistica Karl Unterkircher
SCOGLIO DI MEZZOGIORNO
Questa via alpinistica si sviluppa per 155 metri in 5 tiri (il secondo è possibile collegarlo al primo). Presenta una difficoltà di VII+ massimo con VI obbligatorio, R3 (possibilità di volo di 10 metri con probabile infortunio). È stata dedicata all’alpinista da cui prende il nome, morto sul Nanga Parbat, dai suoi amici Kehrer e Nones che aprirono la via nel 2008, ripresa nel 2019 da Matteo Slaviero (complimenti Tempesta!).
Se vuoi saperne di più, leggi qui l’articolo.

Via Maica (variante dei ciclamini)
PILASTRO DEL VAJO STRETTO
La via è stata aperta da Castagna, Roncolato e Bellotto il 18 maggio 1996.
Ha uno sviluppo di 250 metri e si trova sulla parete nord-est (più est che nord: per sapere tutto sull’esposizione e dove batte il sole, leggi qui)
Alpinistica ma ben protetta, con soste a chiodi e alcune a spit (qui la relazione), questa via è adatta anche per chi ha iniziato da poco ad arrampicare. I primi tiri presentano alcuni passi non sempre intuitivi (come quello per arrivare alla prima sosta), ma la roccia è davvero ottima se pensiamo alla zona in cui ci troviamo. Si arrampica sempre: nessuno zoccolo o cengia erbosa da superare con noia.
Il ritorno prevede una o due calate.
Maggiori informazioni qui!
Consigliata, soprattutto se la si fa in ottima compagnia: grazie ai miei compagni di cordata Costina e Angela, e alla cordata che ci ha fatto compagnia alle soste con Ivo Maistrello, David e Gianluca.
E grazie soprattutto al gruppo Cai di Schio che ha organizzato questa fantastica uscita!
Grazie delle informazioni all Scuola di Alpinismo, Scialpinismo e Arrampicata libera Piccole Dolomiti.

Via Andata e ritorno
BOSTEl
La via è stata aperta da Tranquillo Balasso e Stelvio Frigo il 22 febbraio 2019.
La via Andata e ritorno sale il Pilastro dèa Klàusa a est del Sojo Bostel, attacca e sale circa trenta metri a destra di “…e ti tirano le pietre”.
La roccia non è sempre buona, ma la via è interessante, con un tiro a zig zag sulla parte alta dove è consigliato l’uso dei cordini. Il diedro finale è duro (azzerabile) ma è davvero fantastico, come il tiro che ho accennato sopra.
Si arrampica su ogni tiro. L’avvicinamento dura circa 10 minuto e il ritorno una ventina di minuti.
Le difficoltà vanno dal 4° al 5° due passi di 6° e un passo di A0 nel tiro finale, facilmente azzerabile*. Si può evitare il tiro finale con una variante facile a destra “la fuga del conejo” difficoltà 4°.
*A mio parere è difficile anche da azzerare per uno che fa il V/VI grado, ma non è impossibile. Mal che vada c’è l’uscita del coniglio, ma io consiglio l’originale!
Grazie delle informazioni al Gruppo Rocciatori Casarotto.

Via Prima
MONTE CENGIO
È una via aperta in artificiale da Franco Zuccollo con Renato Borgo e Armando Bonaguro il 22 dicembre 1974.
La via Prima si sviluppa per 110 metri in 4 tiri prevalentemente in placca, con due lunghezze aeree affascinanti… c’è da perdere la testa!
Mi è piaciuta tantissimo: qui devi saper mettere bene i piedi, sfruttare la tecnica, cogliere l’occasione per muoverti in tranquillità e bene. Mi sono divertita molto a scalarla e di certo la ripeterò. Noi abbiamo scelto come ultimo tiro il traverso 2 passi sul vuoto, dove ci sono appoggi e prese buoni, ma guardando in basso prende tutta un’altra piega (vedi la foto). Fantastico!
Difficoltà: VII- massimo (V+ obbligatorio), R2.
Grazie delle informazioni a Marco Toldo e Diego Dellai, guida Val d’Astico Verticale.

Via Oliunid
SOJO BOSTEL
È una via aperta da Tranquillo Balasso e Erminio Xodo il 15 ottobre 2018.
La via Oliunìd sale al centro (sud) del pilastro dei Dàmari, a est della parete del Sojo Bostel. Il sole c’è sempre, quindi è ideale da scalare anche in inverno.
È una via alpinistica molto bella, dove non si smette mai di arrampicare: qui incontri placca, strapiombi e traversi. È ben protetta, soste comprese. Qui non ci si annoia: la roccia è molto buona, anche se a volte può non apparire così. Ma fidati, è da provare!
L1 V; L2 IV+ ; L3 V+ ; L4 VI- un passo; L5 VI- un passo; L6 VII- un passo; L7 IV+; L8 V+ un passo. Difficoltà massima obbligatoria V.
Grazie delle informazioni a Gruppo Rocciatori Renato Casarotto.

Via Divieto di caccia
SOJO BOSTEL
È una via aperta da Tranquillo Balasso e Ivan Dal Corno il 17 giugno 2021.
“Via divertente, logica e su roccia solida, offre un’arrampicata di soddisfazione. L’itinerario si trova all’estremità sinistra della parete sud del Sojo Bostel e cento metri a destra della via Premiata Forneria. La via inizia a sinistra della parete color ocra ben visibile dal piccolo parcheggio dove si lascia l’auto.
L’itinerario merita di essere ripetuto per la qualità della roccia, la bella arrampicata che offre e per l’esposizione completa a sud che ne favorisce l’ascensione durante tutto il periodo dell’anno. E’ da preferire nei mesi invernali visto il semplice accesso e la discesa altrettanto breve e comoda.”
Le difficoltà massima per tiro di corda:
1^ VI°+(un passo); 2^ VI°+/VII°- (un passo); 3^ V°(un passo); 4^ IV°; 5^ II°; 6^ VII°(un passo); 7^ VI°(un passo); 8^ V°; 9^ II°.
Difficoltà massima obbligatoria V+. (I passi più difficili sono facilmente azzerabili).
Grazie delle informazioni a Gruppo Rocciatori Renato Casarotto.

Via LOLI
MONTE CENGIO
La via “Loli” sale la Terza Pala del Cengio nel settore meno verticale e rivolto a sud-est.
Le difficoltà massime sono concentrate in tre passaggi di VI- il resto IV e V.
L’itinerario è ben chiodato, (tutti chiodi normali), la roccia è ottima in certi punti, meno in altri, quindi fare attenzione (soprattutto nell’ultimo tiro, dove è presente in prevalenza erba), portare comunque per ogni evenienza qualche chiodo e dei friend medi.
N.B. L’ultimo tiro è un mix tra terriccio/erba e placca facile: meglio allungare bene i rinvii in certi punti, altrimenti c’è da tirare parecchio la corda.
Aperta da Tranquillo Balasso in solitaria dal basso, e terminata l’8/11/2013
1° ripetizione: Alberto Nicolin – Sergio Antoniazzi – Tranquillo Balasso;
2° ripetizione: Guido Casarotto- Tranquillo Balasso;
3° ripetizione: Giorgio Longo – Stefano Longo
Grazie delle informazioni a Gruppo Rocciatori Renato Casarotto.

Via Erica e alice
MONTE CENGIO
Spigolo Pilastro Occidentale, versante sud.
Le difficoltà massime sono concentrate nei primi due tiri di corda (V un passo di V+).
L’itinerario è ben chiodato, (tutti chiodi normali) la roccia è ottima, portare comunque per ogni evenienza qualche chiodo e dei friends medi.
Aperta da Tranquillo Balasso in solitaria dal basso, e terminata il 1/5/2014
1a rip: Luciano Sartor– Tranquillo Balasso
2a rip: Piero Radin- Tranquillo Balasso
3a rip: Leonardo Sanna – Tranquillo Balasso
4a rip: Mario Zarantonello – Walter Carollo
5a rip: Piero Faggionato – Maurizio Morbin

Via Superbaffelan
Monte Baffelan, Gruppo Sengio Alto
MONTE BAFFELAN, m. 1793
Spigolo N.E. Via “Superbaffelan” (A. Cailotto AGAI, A. Ceccato INA. P. Bevilacqua; estate 1986). Via dedicata a Ruggero Dal Cengio.
Dislivello: 200 metri
Sviluppo: 260 metri
Difficoltà: TD+ V V+ ppVI 1pVII-
Tempo: 3-4 ore
Cartografia: Pasubio Carega, (1:25.000), edito dalle sezioni vicentine del CAI.
Attacco: Dal Rifugio Campogrosso 1456m prendere la strada del Re per malga Baffelan; arrivati allo slargo prativo della malga, inforcare il sentiero verso la parete del Baffelan e puntare alla targa in bronzo. Seguire le roccette di I e II. Poco dopo aver oltrepassato l’attacco della Canna Carugati e prima di giungere al Pilastro Soldà, in prossimità di uno strapiombino nerastro, attraversare il tratto alcuni metri verso sinistra, su erba e roccette, e si giuge alla prima sosta in comune con lo Spigolo Soldà, attrezzata con uno spit e un vecchio chiodo (ben visibile un cordino in sosta e altri spit in parete).

Via Progetto Futuribile
Monte Cengio
Aperta da Mario Schiro e Alberto Pettinà nel 1990 e sistemata da Bertoldo e Pettinà del Gruppo Roccia 4 Gatti nel 2020, questa via è da fare se ti piacciono i diedri e sei alla ricerca dell’avventura… senza farsi troppo male.
La difficoltà è VI massimo (V obbligatorio), RS2, la via è ben protetta e la chiodatura è mista. Le soste sono buone. Attenzione al primo tiro, non banale (all’inizio vai subito verso sinistra). Molto divertente il passo di sesto nell’ultimo tiro: devi trovare la soluzione per superare il passaggio di circa un metro e mezzo di lunghezza tra la cengia e il tetto, dove hai meno di mezzo metro di altezza.
Non hai molte possibilità di riposarti lungo la via, ma le prese sono sempre abbastanza buone… anche nei punti dove non si vedono bene: il bello è trovarle!
Trovi questa via nella bellissima guida di Toldo e Dellai: Val d’Astico Verticale. Leggi il mio articolo qui!

Via Transito consentito
Monte Cengio
Aperta da Tranquillo Balasso e Stelvio Frigo il 20/11/2015, questa via è un mix di diedro, placca, fessura e una sorpresa finale: un camino dove… il transito è consentito! Ma occhio a dove passare: è fattibile a destra, a sinistra e attraverso, quindi a te la scelta.
“La via è ben chiodata: chiodi normali, clessidre e qualche pianta, sono molto utili o necessari una serie di friends medio-piccoli B.D. dal 1 (rosso) al .3 (blu piccolo), portare per ogni evenienza anche qualche chiodo. Le difficoltà vanno dal 4° al 6°, due passi di 6+ e uno di 7. La difficoltà massima obbligatoria è 6° e A0.”


Parete Due Sassi
Monte Stivo
È fantastica da arrampicare. Non si fa trovare facilmente, ma l’avvicinamento è semplice e breve. Non è ad Arco, ma è lì vicino. Se cercate tiri di ottavo e nono, non fa per voi, ma se siete curiosi di provarla, ne vale la pena!
È La Parete di 2 Sassi e si trova a 1100 metri sul Monte Stivo, sotto il Passo Santa Barbara, tra Ronzo-Chienis, in Val di Gresta, e Arco. E quando arrivate in cima, potete ammirare da lontano il Lago di Garda.