C’era una volta Emilio Comici, il ragazzo delle rocce

Oggi ti racconto la storia di Emilio, un ragazzo curioso che amava esplorare grotte e montagne. Nacque negli anni Venti e presto iniziò ad arrampicare su rocce piene di misteri: le Alpi Giulie e la Val Rosandra. Ma Emilio non si accontentava: voleva andare sempre più in alto! 

Ora ti presento i suoi amici chiodi.

Immagina di voler salire una parete di roccia liscia come un muro, senza appigli. Emilio pensò: “e se portassi con me dei chiodi piccoli e forti?”. Così inventò un kit speciale pieno di chiodi, moschettoni, corde spesse e un martello. Era un po’ come un piccolo artigiano, pronto ad aiutarsi quando la roccia diventava ripida e difficile da superare con i suoi scarponi.

Sai cosa sono le staffe? Delle piccole scale da montagna.

Un giorno Emilio decise di attaccare tre anelli di metallo insieme. E indovina? Fece una mini scala! Le staffe erano per i piedi e con quelle saliva più facilmente, quasi come delle scale mobili appese a chiodi!

Legarsi bene, con ingegno: questo voleva fare Emilio!

Alla sua epoca gli altri alpinisti annodavano la corda al petto. Ma Emilio scoprì che legarla in vita era molto meglio: aveva più spazio per muoversi e più forza per spingersi in alto. Era furbo!

Ma adesso ti racconto un altro segreto.

Per Emilio arrampicare era come dipingere: lui voleva tracciare linee belle e dritte sulla roccia. Sai come le chiamano? ‘Vie a goccia d’acqua’. E sai perché: perché assomigliano proprio alle scie che lasciano le gocce d’acqua lungo le pareti, senza zig zag. Ma voleva farlo con il cuore, la forza e l’arte di muoversi armoniosamente.

Sai perché Emilio Comici è così famoso tra gli alpinisti?

Emilio capì che i chiodi non erano un tradimento alla montagna, ma un modo per esplorarla meglio. Ha creato strumenti utili come le staffe e il metodo di legare la corda in vita: piccoli grandi miglioramenti per arrampicare in modo più intelligente.

Emilio non ha scritto fiabe, ma le sue azioni sono come storie: ci insegnano che con curiosità, ingegno e rispetto per la natura possiamo superare grandi ostacoli e salire su, in cima, fino a toccare il cielo. 

Nelle sue scalate lui ha portato i chiodi per esplorare con più sicurezza le pareti più belle: e quante vie meravigliose ha creato con i suoi fidati compagni di cordata!

Oggi Emilio non c’è più per colpa di un piccolo incidente, una svista, ma tutti lo ricordano ancora e scalano le sue vie con immenso piacere.

E se un giorno scalassi anche tu una montagna, ricorda Emilio: con un po’ di fantasia e rispetto, potrai tracciare la tua ‘via a goccia d’acqua’!se ci si allena con metodo e si ama davvero ciò che si fa, è possibile superare anche i propri limiti e fare imprese straordinarie.