Siamo di nuovo sul Monte Cengio e questa volta per scalare, dopo la bella via Bisata aperta da Tranquillo Balasso e Erminio Xodo, la via Banshee.
Da poco risistemata, questa bella linea è stata aperta nel ’93 e “ha seguito per la prima parte (i primi 20 metri) un tentativo precedente, chiodato a chiodi normali e a pressione fatti in casa, e infissi benissimo visto che sono ancora affidabili (secondo Franco Zuccollo è un tentativo degli anni ’70 da parte di Diego Campi).
L’ho chiodata in più riprese nell’estate del ’93 prima con Paolo Rizzardi e poi con Luca Nardello. Banshee è stata per 10 anni la più facile del Monte Cengio fino al 2014, quando è arrivata “Erica e Alice”. E per 10 anni è stata la via del primo approccio alpinistico per la maggior parte dei nuovi arrampicatori della Val d’Astico e dintorni… Dato che era la via più facile, ci portavamo i nuovi allievi: diciamo che la consideravamo una scuola elementare avanzata!”

Sono le parole di Mario Schiro, che come sempre ringrazio della sua disponibilità quando si vede arrivare i miei messaggi che iniziano con “Ciao Mario, scusa se ti disturbo, ma vorrei chiederti…”.

Ma perché Banshee?
Qui interviene un compagno di cordata, che mi racconta qualche aneddoto.
“Ho acquistato centinaia tra fumetti e album di Dylan Dog: ‘Bashee’ deriva dalle mie letture.
È completamente casuale: come io assecondavo lui nelle sue scelte, Mario ha accettato questo nome senza farsi troppe domande. Penso rimanga, anche oggi con tutte le nuove vie aperte, il nome con il minor collegamento a quell’ambiente e a quella pratica sportiva di tutte.”

E ancora:
“l’idea della via è stata di Mario, che in quel periodo aveva spostato la sua attenzione arrampicatoria a quella porzione particolare di parete del Cengio.
Ricordo un avvitatore che Mario ha portato per mettere dei tasselli in sosta e che ha smesso di funzionare a metà via.
Dopo aver salito il tiro iniziale su chiodi a pressione di precedenti arrampicatori, in poche ore Mario ha condotto la cordata fino al sentiero .
L’ultimo tiro l’ha aggiunto in un secondo momento.
Io ricordo che gli tenevo le corde e ne ammiravo la creatività.”
Ecco qui la relazione della via Banshee:
La via presenta gradi dal IV+ al VI A0. Il primo tiro è in comune con la via La macchia bianca (trovi qui le informazioni principali su questa via) fino alla prima sosta, visibile a sinistra verso la via Giancarlo Milan (una bellissima via di cui ho parlato qui).
Banshee è comunque semplice da comprendere e seguire anche grazie ai suoi chiodi a pressione, numerosi e, come mi ha scritto Mario, affidabili.

Nonostante i gradi contenuti, la via presenta diversi passaggi che, se si vogliono passare in libera, richiedono un buon ragionamento per trovare l’equilibrio perfetto.

Mi raccomando, non tralasciare il quinto tiro di placca e farti distrarre dalla possibile uscita: è fantastico ed è un peccato che sia così breve. Corre parallelo a destra della via Giancarlo Milan.

Non scrivo altro: vai e scala, non te ne pentirai!
La via è percorribile anche in due orette, i tiri sono cinque e brevi, l’avvicinamento e il ritorno sono di pochi minuti. Ideale anche per chi ha poco tempo e ha voglia di mettersi in gioco, la via Banshee è continua su roccia ottima (qualche accortezza è richiesta nel primo tiro per alcuni punti con roccia un po’ friabile, ma comunque gli appigli ci sono e tengono!).
E poi c’è quel panorama che… non saranno le Dolomiti, ma a un passo da casa queste ‘piccole’ montagne sanno sempre sorprendere!


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