Siamo a Rocca Pendice, una falesia particolare che si presenta maestosa e misteriosa con le sue pareti in trachite, una roccia di origine vulcanica, con struttura a placche e fessure.
È la prima volta che arrampico in questa falesia (grazie a Martina e Nicola per il suggerimento) e devo dire che mi sto divertendo moltissimo, nonostante la placca appoggiata mi abbia sempre creato qualche difficoltà di equilibrio.

Ma torniamo all’avvicinamento: parcheggiamo la macchina all’imbocco del sentiero e ci inoltriamo nel fitto bosco per poi svoltare a destra. Percorriamo una salita di circa cinque minuti e ci troviamo sotto le pareti del settore Numerate basse.

La roccia sembra umida tanto è scura, ma i nostri amici ci dicono che qui è normale: il sole, che in tarda mattinata farà capolino tra gli alberi, non illumina ancora la roccia e l’origine vulcanica (oltre a una lieve umidità dovuta alla ricca vegetazione) le dona un colore grigio scuro davvero affascinante.

Provo qualche tiro di 6a e noto che qui la placca appoggiata, non tra le mie preferite, mi dà la grinta per provare movimenti che non faccio spesso: trovare il mio equilibrio, fidarmi di piccolissimi appoggi per i piedi con molto poco sotto le dita, trovare i punti di riposo e le posizioni corrette per approfittarne, provare qualche mano-piede.
Aggiungi una bella compagnia con Martina, Nicola, Marco, Ivano, Matteo, Erika, Lorenzo e altri, e tutto, anche tra qualche delusione per un tiro non riuscito, diventa un’altra bella esperienza da caricarsi nel nostro zaino d’arrampicata.
Domanda: forse non ho letto bene ,ma posto la falesia dove si trova ?
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Ciao Oreste è a Teolo
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