Consigliati da Martina e Nicola arriviamo al parcheggio con loro, Luca e Davide, per poi imboccare il sentiero che conduce alla famosa scalinata di Valstagna con ben 4444 scalini.
Iniziamo a camminare e in cinque minuti di strada sterrata raggiungiamo la palestra di roccia Calà del Sasso.

Quando arriviamo davanti a noi si presenta un piccolo gigantesco anfiteatro di roccia: no, non sono impazzita, ho usato questi due aggettivi semplicemente perché la parete non è poi così grande, ma vista da sotto mi rendo conto di essere una creatura minuscola di fronte a una natura che ovunque e comunque è immensa.

All’inizio, nella parte destra fronte parete, i tiri (non ancora in bacheca) sono di quinto grado.

L’ambiente è davvero scenografico e forse è proprio per questo che i chiodatori hanno scelto di nominare i tiri con i titoli di famosi film nazionali e internazionali.
Quindi ti capiterà di intraprendere la scalata Jumanji, oppure entrare nel mondo di Avatar o calarti nel bianco e nero di Ladri di biciclette.
“Annàmo, va! Morto ammazzato pe’ morto ammazzato, ma chi ce lo fa fa’ de sta’ qui a tribola’?”

Qualunque film sceglierai, preparati a una scalata sorprendente, ricca di effetti speciali, dettagli utili a trovare la via d’uscita, momenti di suspence e classici finali a sorpresa, come quello di Lanterne rosse, un 6b nella parte centrale che ti coglierà alla sprovvista.
“Tra gli uomini e i fantasmi, la sola differenza è il respiro.”

All’estrema sinistra (guardando la parete) notiamo in fase di chiodatura alcuni nuovi tiri non ancora scritti in bacheca che ho sentito vanno dal 6a al 6c+. Noi iniziamo il nostro film con Il monello, un 6a grintoso e molto bello, lungo come tutte le vie di questa falesia, che variano dai 15 ai 35 metri.

Mi è stato molto consigliato Mediterraneo, ma è occupato, quindi ci spostiamo su In the mood for love, un 6b con passo da decifrare a metà linea, e poi su Taxi Driver, un altro 6b di placca che mi è piaciuto moltissimo e che mi ha fatto intraprendere un entusiasmante dialogo di sfida con la roccia “hei tu, dici a me?”.
“Ma dici a me? … Ma dici a me? Ehi con chi stai parlando? Dici a me? Eh, Non ci sono che io qui. Di’, ma con chi credi di parlare tu? Ah sì è e, va bene…”

L’Ultimo dei Mohicani è un bellissimo 6b per chi ama i diedri: ovviamente mi ci butto a capofitto appena lo vedo e ne esco non senza combattere.
“Nel caso la tua mira fosse migliore del tuo buon senso.”
Provo anche il 6c+ Il settimo sigillo, ma lo chiudo senza sigilli e con vari rest: 3 legnate ma dopo aver capito i passi, forse la prossima volta ci riprovo. Luca conferma: bel tiro!

Il tempo è volato, dobbiamo già tornare a casa, ma “domani è un altro giorno” e chissà, magari ci imbatteremo in altre domande e la risposta sarà 42. Ma una cosa è certa:
“avventurosi, attenzione: non cominciate se non intendete finire; ogni sconvolgente conseguenza del gioco scomparirà solo quando un giocatore raggiunto Jumanji gridato forte il nome avrà”.
[foto: Guido]